Anello di congiunzione tra ricerca di base e applicazione industriale, Toscana Life Sciences è l’hub dell’innovazione che, dalla cosiddetta “collina delle scienze della vita”, connette mondo universitario, clinico, industriale e finanziario, per facilitare il processo di startup di impresa nel settore delle biotecnologie applicate alla salute. Altrimenti detto, per valorizzare il talento, generare valore e contribuire a produrre ricchezza sul territorio. La società è nata nel 2004 nell’area di “Torre Fiorentina”. Sono dunque i profili dei colli senesi a rapire lo sguardo quando ci si avvicina al “campus”, che è un “terreno fertile” per lo sviluppo e la crescita di nuove idee, prodotti, servizi e opportunità di business.
«È infatti un’area votata alla scienza e alla ricerca e vanta la presenza di imprese leader, a livello nazionale e internazionale, nelle biotecnologie e nei settori farmaceutico e diagnostico» racconta il direttore generale di Fondazione Toscana Life Sciences, Andrea Paolini, sottolineando come «questo fermento sia stato possibile anche grazie alla lungimiranza di attori locali, come Fondazione MPS, e grazie alla Regione Toscana, che da sempre crede e investe nel settore, tanto da rappresentare il terzo polo a livello nazionale per presenza farmaceutica e uno dei settori più dinamici del Paese».
Il bioincubatore di Toscana Life Sciences
«Noi mettiamo a disposizione spazi, laboratori attrezzati, piattaforme tecnologiche e servizi di business development e di tutela della proprietà intellettuale e trasferimento tecnologico» aggiunge, illustrando l’attività del bioincubatore, che ospita aziende e gruppi di ricerca a cui TLS offre supporto per valorizzare i risultati scientifici e favorire il trasferimento tecnologico.
«Ad oggi ci sono 52 realtà che coprono diversi ambiti, tra cui immuno-oncologia, vaccinologia, robotica applicata, genomica, ICT e servizi. L’incubazione è un ecosistema virtuoso che conta quasi 600 addetti, nel solo 2023 ha generato 48 milioni di euro di fatturato, e 65 sono i brevetti concessi dall’inizio dell’attività».
Coordinatore del gruppo di lavoro formazione Federchimica Assobiotec e membro del direttivo di Assobiotec, Paolini è dg della Fondazione dal 2011. «La nostra Fondazione ha sempre seguito un trend di crescita in termini di personale (700 gli addetti totali, quasi 100 quelli della Fondazione), di pubblicazioni scientifiche (138 nell’ultimo anno, oltre mille dall’inizio dell’attività) e di performance legate alle aziende ospitate nel bioincubatore».
Ricerca, incubazione di impresa e formazione
Ricerca, incubazione di impresa e formazione sono le tre anime di Toscana Life Sciences. «La ricerca è una delle nostre missioni» spiega Paolini, e sottolinea che «dal 2018 è stata potenziata grazie anche ai progetti finanziati dall’European Research Council».
«Circa il 67% del personale è impiegato in attività e servizi di R&S. Facciamo sia ricerca propria sia ricerca conto terzi. E siamo host institution di diversi progetti che hanno ricevuto un ERC Advanced Grant: 6 in totale, tra conclusi e attivi».
Altre fonti di finanziamento alla ricerca sono i grant erogati da AIRC, Wellcome Leap e Wellcome Trust, e i programmi della Commissione Europea. E altre linee di ricerca riguardano le malattie rare, metaboliche e i botanicals.
«Da anni ormai affianchiamo la bioinformatica all’attività di laboratorio, integrando competenze e strumenti a beneficio dell’interpretazione e dell’accuratezza dei risultati di ricerca. E nel 2021 abbiamo istituito il laboratorio di Data Science for Health (DaScH) come unità di ricerca interamente dedicata all’analisi dei dati e allo sviluppo e applicazione di tecnologie computazionali e di intelligenza artificiale al servizio della ricerca scientifica». Due recenti pubblicazioni, per esempio, sono il frutto della collaborazione del DaScH con altri gruppi di ricerca per comprendere l’andamento e l’evoluzione del virus SARS-CoV-2.
«L’applicazione dell’intelligenza artificiale ai diversi ambiti è un elemento del presente che ci obbliga a pensare a una prospettiva futura dove la stessa si integri armoniosamente con l’approccio etico e con lo sviluppo delle competenze umane». È importante dunque interrogarsi, secondo Paolini, su come raggiungere benefici dall’applicazione dell’IA nel rispetto dell’impatto socio-economico che essa può avere.
Medicina personalizzata e antibiotico-resistenza
Contribuire a dare risposte alle grandi sfide di salute è una delle mission di Toscana Life Sciences.
«In termini di ricerca, tra le più grandi sfide, sulle quali abbiamo scelto di impegnarci, ci sono la medicina personalizzata e l’antibiotico-resistenza. A livello più di sistema, invece, parlando delle più grandi sfide aperte nel settore life sciences, l’esperienza del COVID dovrebbe averci insegnato che è sicuramente fondamentale dotarsi di strategie di risposta a possibili rischi epidemico-pandemici e, ancor meglio, di una strategia nazionale di preparedness».
Altra parola chiave per affrontare il futuro è formazione. «Come TLS siamo soci della Fondazione VITA-ITS-Istituto Tecnologico per le nuove tecnologie della vita, ente che si occupa della formazione dei profili tecnici più ricercati nel settore delle life sciences, rispondendo così a un gap tra domanda, esigenze delle imprese e reale offerta sul territorio, al quale purtroppo assistiamo da anni».