Oncologia di precisione, tracciate le prospettive e le sfide della profilazione genetica via biopsia

Oncologia di precisione, tracciate le prospettive e le sfide della profilazione genetica via biopsia

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Gianluca Dotti

Perché ne stiamo parlando
Si è tenuto il 17 luglio l’evento conclusivo della “Consensus” sul Next Generation Sequencing per la profilazione genetica tramite biopsia solida e liquida, emersa come fondamentale per individuare le terapie oncologiche più appropriate. INNLIFES è media partner dell’iniziativa, che è organizzata da Ladies First.

Investimenti nei test genetici, negli screening e nella medicina di precisione, oltre che allocazione delle risorse appropriate per le terapie avanzate per trattare il tumore: è questo, in poche parole, ciò che i clinici chiedono alle istituzioni del nostro paese per intervenire in modo efficace anzitutto per il cancro al seno, una malattia che nel corso della vita interessa in Italia una donna su 8. Sono 7.800 le pazienti che ogni anno potrebbero beneficiare della biopsia liquida, un esame che prevede un semplice prelievo del sangue e che può permettere di individuare mutazioni (alcune delle quali presenti dopo i trattamenti di prima linea), dando la possibilità di prescrivere trattamenti mirati. Per questo motivo è fondamentale garantire al più presto la rimborsabilità, sia dei test da svolgere sul campione di sangue sia delle terapie innovative. Ma facciamo un passo indietro.

Cosa sono il Next Generation Sequencing (NGS) e la biopsia liquida (LBx)

Per sequenziamento genetico di nuova generazione (Next Generation Sequencing, NGS) si intende l’insieme delle tecnologie di sequenziamento degli acidi nucleici che hanno in comune la capacità di sequenziare, in parallelo, milioni di frammenti di DNA. Queste tecnologie hanno segnato una svolta rivoluzionaria nella possibilità di caratterizzare genomi di grandi dimensioni rispetto al metodo di sequenziamento del DNA di prima generazione (sequenziamento Sanger), grazie alla potenzialità di produrre in un’unica seduta di analisi una quantità di informazioni genetiche milioni di volte più grande. In oncologia, grazie alla tecnologia NGS, si possono individuare specifiche alterazioni genomiche nella neoplasia di ogni paziente, così da trovare la terapia oncologica più appropriata con farmaci già disponibili in Italia o in sperimentazione clinica.

La cosiddetta biopsia liquida (LBx) si riferisce alla possibilità di identificare biomarcatori nei liquidi biologici di pazienti oncologici. Le tecnologie utilizzate attualmente nella pratica clinica prevedono il sequenziamento del DNA tumorale circolante (ctDNA) che può essere isolato dal sangue periferico. L’incremento dei biomarcatori che devono essere analizzati nella pratica e nella ricerca clinica, ha determinato una progressiva evoluzione delle tecnologie utilizzate dai laboratori per l’analisi del ctDNA, con il passaggio da tecnologie in grado di analizzare singole mutazioni all’utilizzo dell’NGS.

La prima Consensus per l’applicazione in oncologia

Un’ondata di attenzione mediatica e politica sul tema è arrivata con la Consensus on NGS/LBx in Oncology, un gruppo di lavoro dedicato al Next Generation Sequencing e alla biopsia (sia liquida sia solida) applicate all’oncologia di precisione e in particolare al già citato tumore al seno, che resta una delle aree in cui l’applicazione di queste innovazioni diagnostiche può determinare il massimo impatto positivo in termini di salute pubblica. L’evento conclusivo della Consensus, che si è tenuto lo scorso mercoledì 17 luglio alla Camera dei Deputati a Roma, ha visto intervenire i massimi esperti nell’ambito dell’oncologia di precisione, al termine di un percorso che ha messo in evidenza l’urgenza di rendere accessibili (non a macchia di leopardo) i test Next Generation Sequencing necessari all’individuazione delle terapie oncologiche più appropriate, con focus particolare sul breast cancer. L’evento è stato organizzato da Ladies First affinché clinici, società scientifiche, stakeholder istituzionali e rappresentanti dei pazienti possano contribuire allo sviluppo di proposte alle Istituzioni per rendere questi test innovativi più rapidamente accessibili, mentre INNLIFES è media partner, come abbiamo raccontato anche nell’approfondimento con uno dei protagonisti: Giuseppe Curigliano.

«La tecnologia NGS/LBx assume un ruolo sempre più fondamentale nella gestione integrata dei processi di cura dei pazienti oncologici, in quanto permette una precisa identificazione dei fattori predittivi di risposta alle terapie personalizzate e all’immunoterapia», ha precisato Umberto Malapelle del Dipartimento di Sanità Pubblica all’Università di Napoli Federico II. «In particolare, la biopsia liquida presenta 3 elementi chiave: la minima invasività (si tratta di un normale prelievo di sangue), la ripetibilità (data dalla minima invasività) nelle fasi di passaggio da una linea di trattamento all’altra e la visione dinamica delle evoluzioni delle varianti della malattia». In pratica, si è detto, occorre un’infrastruttura culturale che consenta di cogliere questi elementi e di sfruttare al massimo le opportunità che rappresentano, oltre che una presa in carico da parte del SSN che ne garantisca l’accessibilità su tutto il territorio nazionale.

Il quadro del tariffario LEA aggiornato

La Manovra Finanziaria 2024 ha rifinanziato il fondo per i test di Next Generation Sequencing (NGS) per i pazienti oncologici, con uno stanziamento di 1 milione di euro. Nonostante l’utilizzo della tecnologia NGS sia prioritario in alcuni tumori, il tariffario LEA 2017 (nel quale non erano previste codifiche per test NGS oncologici, poiché la tecnologia non era ancora sufficientemente matura) deve ancora essere recepito dalle Regioni, che hanno tempo fino a quest’anno. Il tariffario 2023, nel quale dovrebbero essere inseriti gli NGS, entrerà in vigore (auspicabilmente) nel 2025.

La sostenibilità economica e la disponibilità di adeguati finanziamenti

L’urgenza di disporre dei test di nuova generazione per una efficace azione di prevenzione e cura del tumore al seno, come è emerso a più voci, dev’essere raccordata a una adeguata disponibilità di fondi. Nel corso dell’evento, nello specifico, è stata avanzata una richiesta di ampiamento della copertura finanziaria del fondo di 20 milioni di euro istituito con la Legge del 30 dicembre 2020 n. 178 per il rimborso diretto, anche parziale, delle spese sostenute per l’acquisto da parte di ospedali pubblici e privati convenzionati, di test genomici. Questo fondo oggi è destinato solamente alle pazienti con carcinoma mammario ormonoresponsivo in stadio precoce, mentre la proposta di estensione coinvolgerebbe le pazienti metastatiche che entrano in seconda e terza linea di trattamento dopo avere sviluppato una progressione della malattia. Provvedendo all’incremento della dotazione finanziaria, secondo il gruppo di lavoro, si potrebbero raggiungere le pazienti eleggibili in tutti le fasi della malattia: in totale, oltre 21.300 pazienti che necessitano con urgenza di accedere ai test genomici nell’ambito del tumore della mammella.

Insieme all’auspicio di azioni mirate all’aggiornamento tempestivo del nuovo tariffario LEA per l’inserimento delle codifiche dei test NGS/LBx che sono prioritari per diversi tipi di tumore (fra cui al polmone, colangiocarcinoma, alla mammella, all’ovaio, alla prostata e alla tiroide), a concentrarsi sugli aspetti economici e delle coperture finanziarie sono stati Francesco Saverio Mennini, Capo Dipartimento Programmazione, dispositivi medici, farmaco e politiche in favore del SSN al Ministero della Salute, Annarita Patriarca della XII Commissione Affari Sociali e Sanità alla Camera dei Deputati e Ylenja Lucaselli, della V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione, sempre alla Camera. Sugli stessi temi ha insistito anche Carmine Pinto, Direttore dell’Oncologia Medica Provinciale, AUSL – IRCCS Reggio Emilia e Past President di AIOM, a partire dai punti nodali che ha raccontato anche in un’intervista a INNLIFES.

Il ruolo delle aziende che sviluppano e producono le tecnologie

Da tutti gli stakeholder coinvolti è stato evidenziato come elemento prioritario l’omogeneità di accesso ai test per le persone che ne hanno bisogno, oltre alla possibilità di avvalersi dell’esperienza e della competenza dei laboratori specializzati nel settore della patologia molecolare e della profilazione genomica. Tenere aggiornati i LEA, in questo contesto di rapida evoluzione scientifica e tecnologia, è fondamentale affinché le innovazioni in campo diagnostico e le terapie innovative per l’oncologia di precisione possano viaggiare alla stessa velocità degli aggiornamenti normativi e garantire un rapido accesso alle soluzioni terapeutiche avanzate più efficaci.

Al termine dell’incontro sia AGENAS, rappresentata da Manuela Tamburo De Bella, sia i componenti del Tavolo Tecnico e i rappresentanti dell’industria che hanno sostenuto il progetto – AstraZeneca, Menarini Stemline e Guardant Health – hanno rimarcato la necessità di rendere disponibili e rimborsabili i test di nuova generazione in funzione degli enormi vantaggi che comportano nella gestione di situazioni di malattia già di per sé estremamente complesse. Il tutto visto anche (e soprattutto) l’enorme potenziale tecnologico oggi in pipeline, che con grande probabilità si concretizzerà rapidamente negli anni a venire, dando forma a un’evoluzione tale da permettere al Next Generation Sequencing di avere grande utilità in oncologia anche nelle fasi precoci di diagnosi e di trattamento.

Keypoints

  • È arrivata a conclusione la prima Consensus sul Next Generation Sequencing per la profilazione genetica tramite biopsia solida e liquida
  • Con Ladies First come organizzatore e INNLIFES come media partner, il 17 luglio alla Camera dei Deputati si è tenuto l’evento di sintesi
  • In oncologia, grazie alla tecnologia NGS, si possono individuare specifiche alterazioni genomiche, così da trovare terapia appropriate
  • La biopsia liquida garantisce minima invasività, buona ripetibilità e la visione dinamica delle evoluzioni delle varianti della malattia
  • I tipi di tumore dove l’approccio NGS/LBx è più applicabile sono polmone, colangiocarcinoma, mammella, ovaio, prostata e tiroide
  • Il tariffario LEA 2023, che aggiorna quello 2017 e nel quale dovrebbero essere inseriti gli NGS, entrerà in vigore auspicabilmente nel 2025
  • Tra le aziende più attive sul tema ci sono AstraZeneca, Menarini Stemline e Guardant Health, che hanno supportato l’esecuzione dei lavori

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