Oncologia di precisione: il 17 luglio a Roma evento conclusivo della Consensus on NGS/LBx in Oncology

Oncologia di precisione: il 17 luglio a Roma evento conclusivo della Consensus on NGS/LBx in Oncology

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Simona Regina

Perché ne stiamo parlando
INNLIFES è media partner dell’iniziativa organizzata da Ladies First. Con Giuseppe Curigliano, Ordinario di Oncologia Medica all’Università di Milano e Presidente ESMO, facciamo il punto sull’importanza dei test di nuova generazione nella pratica oncologica.

Oncologia di precisione. Dal modello istologico al modello mutazionale. Mercoledì 17 luglio, la Camera dei Deputati ospita nella Sala Matteotti di Palazzo Theodoli-Bianchelli l’evento conclusivo della Consensus on NGS/LBx in Oncology. Organizzato da Ladies First, l’incontro sarà l’occasione per evidenziare l’importanza di ricorrere ai test innovativi di Next Generation Sequencing per la profilazione genetica tramite biopsia (solida e liquida) per individuare le terapie oncologiche più appropriate con farmaci già disponibili in Italia o in sperimentazione clinica.

Tra gli esperti del Gruppo di lavoro, Giuseppe Curigliano, Direttore della Divisione Sviluppo di nuovi farmaci all’Istituto Europeo di Oncologia, Professore Ordinario di Oncologia Medica all’Università di Milano, Consigliere AIOM, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica, e neo eletto Presidente ESMO, l’European Society for Medical Oncology.

Un nuovo paradigma dell’oncologia

«L’oncologia si sta spostando da un modello organo oriented a un modello che possiamo definire mutazionale, di conseguenza è essenziale in ambito oncologico dare priorità ad alcuni bersagli terapeutici sulla base delle evidenze scientifiche che derivano dal sequenziamento genomico dei tumori» spiega Curigliano a INNLIFES, media partner dell’iniziativa.

Stiamo assistendo cioè a un cambio di paradigma nell’oncologia medica. Non si guarda all’organo di origine ma alle mutazioni genetiche e, con la progressiva disponibilità dei test di profilazione genomica, si sceglie la terapia con un approccio mutazionale e non con il modello tradizionale di tipo istologico.

«Anche in Italia assistiamo all’incorporamento del modello mutazionale nella pratica clinica: i tumori, soprattutto quelli più rari e più difficili da curare, possono essere sequenziati e, in alcuni casi particolari, vengono identificate delle alterazioni molecolari che possono eventualmente candidare il paziente a trattamenti altamente selettivi. Per esempio, i pazienti con tumori solidi con la fusione del gene NTRK possono accedere a terapie come Larotrectinib o l’entrectinib, e i pazienti con instabilità dei microsatelliti a terapie con immuno-checkpoint inibitori come il pembrolizumab» puntualizza Curigliano che chiarisce così le finalità dell’incontro. «L’obiettivo di questo incontro è definire un framework che ci consenta in maniera chiara e inequivocabile di capire quali pazienti meritano di ricevere terapie off label quando si riscontrano delle alterazioni genomiche di ESCAT I e ESCAT II».

Next Generation Sequencing

Il riferimento è alle tecniche di Next Generation Sequencing che consentono di sequenziare il DNA del tumore e personalizzare il trattamento e soprattutto di massimizzare il beneficio: «grazie alla biopsia si possono studiare moltissime mutazioni contemporaneamente per identificare target molecolari che possono rendere il paziente eleggibile a terapie basate sul profilo mutazionale».
In altre parole la tecnologia NGS sta assumendo sempre più un ruolo fondamentale nella gestione integrata dei processi di cura dei pazienti oncologici, permettendo una precisa identificazione dei fattori predittivi di risposta alle terapie personalizzate e all’immunoterapia.

«Questi test NGS, il cui uso per alcune patologie è mandatorio per meglio identificare le alterazioni genomiche, vengono eseguiti correntemente, in particolare per alcune patologie tumorali, come il tumore del polmone. Ma è importante espanderne l’utilizzo in altre patologie oncologiche. Una delibera ministeriale ha istituito a livello nazionale il Molecular Tumor Board, per gestire la complessità e la comprensione dei test del genomic profiling, la scelta dei farmaci (o delle combinazioni) attivi che possono essere già disponibili e rimborsati, oppure disponibili ma non registrati per la specifica indicazione (off-label) o in fase di sperimentazione clinica. E questo garantisce in tutti i centri dove le tecnologie NGS sono disponibili la possibilità di studiare il genoma dei tumori per espandere la possibilità di trattamento dei pazienti».

La genomica per stratificare il rischio

Altra cosa sono invece i test molecolari per stratificare il rischio. «In particolare l’analisi dell’mRNA permette di identificare cluster di geni che possono essere usati per meglio stratificare il rischio di alcuni tumori. Non sono tecnologie NGS, sono disponibili da 25 anni negli Stati Uniti e da un paio di anni anche in Italia e permettono sostanzialmente, dopo la chirurgia per un tumore mammario, analizzando il campione del tumore primitivo, di identificare le pazienti oncologici che hanno bisogno della chemioterapia e chi invece può evitare la chemioterapia». Questi test, in altre parole, consentono di escludere dalla chemioterapia quelle donne classificate, grazie al test genomico, a basso rischio o rischio intermedio nel setting post menopausale.

Anche questo approccio, sottolinea Curigliano, è molto importante e bisogna implementare l’utilizzo di questi testi perché, utilizzando questo fattore di rischio e di stratificazione, si può ridurre il ricorso alla chemioterapia in molte donne. «Ancora però non sono pienamente entrati nella pratica clinica. Molti medici non li prescrivono. E così capita spesso che alcune donne siano candidate alla chemioterapia, ma se si esegue il test, questo indica che la chemioterapia non serve».

 

Per maggiori informazioni: Prima Consensus on NGS/LBx in Oncology 2024 | Sponsor – Ladies First

Per partecipare in presenza, scrivere a segreteria@ladiesfirst.bio

Keypoints

  • Mercoledì 17 luglio, alla Camera dei deputati si svolge l’evento conclusivo della Consensus on NGS/LBx in Oncology organizzato da Ladies First
  • Tra gli esperti del Gruppo di lavoro, Giuseppe Curigliano, Direttore della Divisione Sviluppo di nuovi farmaci dello IEO, ordinario di Oncologia Medica all’Università di Milano, Consigliere AIOM e neo eletto Presidente ESMO
  • L’oncologia si sta spostando da un modello organo oriented a un modello mutazionale
  • È importante dare priorità ad alcuni bersagli terapeutici sulla base delle evidenze scientifiche che derivano dal sequenziamento genomico dei tumori
  • Le tecniche di Next Generation Sequencing consentono di sequenziare il DNA del tumore e personalizzare il trattamento
  • Il Molecular Tumor Board, istituito con delibera ministeriale, gestisce la complessità e la comprensione dei test di profilazione genomica

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