La telehealth decolla: presentata la nuova piattaforma web ecosistematelemedicina.it

La telehealth decolla: presentata la nuova piattaforma web ecosistematelemedicina.it

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Mario Catalano

Perché ne stiamo parlando
Il portale web sarà determinante per mettere in collegamento professionisti del settore sanitario e associazioni dei pazienti, ma non solo. Un percorso iniziato un anno e mezzo fa che si basa su cinque obiettivi principali. La rivoluzione tech della sanità è partita.

Avere un portale web di riferimento per la comunità scientifica e sanitaria nazionale sullo stato dei lavori, best practice, informazioni normative sulla progettazione delle soluzioni dei sistemi, sulle loro caratteristiche tecnologiche e di valore rispetto al processo e ai bisogni, sulla formazione in telemedicina e più ampiamente sull’innovazione digitale in sanità. Questo l’obiettivo della piattaforma web ecosistematelemedicina.it, presentata ieri nella splendida cornice della Sala Cristallo dell’Hotel Nazionale Piazza di Monte Citorio a Roma. Una proposta che vuole coinvolgere il maggior numero possibile di professionisti sanitari e specialisti, che sono e che saranno coloro che di fatto useranno le soluzioni di Telemedicina, nella propria azione assistenziale quotidiana, offrendo loro la possibilità attraverso il portale ecosistematelemedicina.it di avere un luogo di riferimento individuato e certificato, nel quale sarà possibile trovare le informazioni che cercano e soddisfare i quesiti, partecipando ad un network organico e composito di professionisti della salute, che comprende non solo medici ma anche professionisti dei settori ICT, amministrativo e gestionale e sociosanitario e i rappresentanti delle associazioni dei pazienti.

Un percorso nato 18 mesi fa

Un anno e mezzo fa, AiSDeT (Associazione italiana di Sanità Digitale e Telemedicina) ha promosso la creazione di un coordinamento tra le maggiori società scientifiche e sanitarie per accompagnare la realizzazione della Missione 6 del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), legata all’evoluzione dei sistemi informativi della sanità e alla telemedicina. Questo perché già nei DM relativi all’attuazione della Missione 6 editati l’anno scorso dal ministero del Salute, alcune parti dell’architettura richiedono direttamente il coinvolgimento dei rappresentanti sanitari per validare obiettivi, finalità assistenziali e caratteristiche coerenti con gli obiettivi delle tecnologie (vedi ad esempio gli ambienti di tele-monitoraggio) ed insieme validare ambienti come la televisita, rispetto alle esigenze di ogni specializzazione, e anche di proporre le best practice, realizzate negli anni scorsi come riferimento. Si tratta di un’azione molto articolata volta a rendere i medici e le professioni sanitarie coprotagoniste di un percorso di innovazione per garantire il successo nell’adozione di nuovi modelli organizzativi nei processi di cura e di assistenza dettati dall’impatto dell’innovazione. Maggiore coscienza e maggiore coinvolgimento che, nelle intenzioni, ha anche gli obiettivi di accrescere le conoscenze e le competenze digitali del personale medico e sanitario e insieme di migliorare la domanda pubblica alzando l’asticella su richieste di acquisto più precise, coerenti e appropriate con i bisogni.

Le società scientifiche e sanitarie coinvolte

Sono quindici gli attori che faranno parte nel progetto: AiSDeT, AIOM (Associazione italiana oncologia medica), AIPO (Associazione italiana pneumologi ospedalieri), AMD (Associazione Medici Diabetologi), AIUC (Associazione italiana Ulcere Cutanee), In.Ge.San. (Associazione Nazionale Ingegneri Gestionali in Sanità), SIC (Società italiana di cardiologia), SID (Società Italiana di Diabetologia), SIDMI (Società Italiana per la direzione e il Management delle professioni infermieristiche), SIE (Società Italiana di Ematologia), SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie), SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa), SIN (Società Italiana di Neurologia), SINefrologia (Società Italiana di Nefrologia), SIOT (Società Italiana di ortopedia e Traumatologia), SIR (Società Italiana di Reumatologia) e SIUEC (Società Italiana Unitaria di Endocrinochirurgia).

Cinque le mission

Negli scorsi mesi le Società scientifiche e sanitarie hanno presentato in maniera unitaria al ministero della Salute, un documento con la proposta di percorso di affiancamento per la realizzazione della piattaforma innovativa su cinque punti principali: dialogo continuo e propositivo con le istituzioni e per la progettazione dei PDDTA (Percorsi Digitali Diagnostico-Terapeutici); attività di formazione finalizzata alla capacità di progettare in modo comune con gli altri attori coinvolti nella realizzazione di processi innovativi in sanità, pubblici e privati, ambienti strutturati, coerenti con la normativa e appropriati negli obiettivi assistenziali e clinici di telemedicina; attività di ricerca scientifica per validare e non solo i risultati di efficacia delle soluzioni di telemedicina e anche di verificarne la sostenibilità e l’impatto sui processi organizzativi e amministrativi; monitoraggio dell’innovazione, anche mappando le best practice realizzate nelle diverse regioni; edizione di un portale di riferimento – www.ecosistematelemedicina.it – in cui reperire informazione scientifica e certificata sulla telemedicina e la sanità digitale e i modelli e le tecnologie che li sostengono.

Zunino (AiSDET): «Formazione multidisciplinare fattore essenziale per i professionisti»

«La formazione e l’informazione saranno due elementi fondamentali. Le associazioni di professionisti, come gli ingegneri gestionali, saranno strategici in questo percorso. La formazione multidisciplinare è determinante – spiega Giorgia Zunino di AiSDeT – Un progetto che non si approccia solo a pazienti ma a tutti i cittadini e alle cittadine, quindi alla salute». Per la prima volta, sottolinea Zunino, a manifestare i bisogni dei pazienti sono coloro che lavorano in prima linea. «È un’inversione della piramide – aggiunge – Ci stiamo ponendo anche a livello regionale e nazionale per lavorare su progetti di sviluppo della telemedicina. Siamo ancora agli albori. La parola tele significa ci fa pensare a qualcosa che viene da lontano ma, nello stesso tempo, è qualcosa che avvicina». Per Zunino la creazione della piattaforma web è un passo importante per creare una rete completa che risponda anche ai nuovi bisogni dei pazienti e dei cittadini».

Bernetti (SIMFER): «Divulgazione e informazione aspetti fondamentali»

«Il lancio della piattaforma EcosistemaTelemedicina.it è frutto di un lavoro intensivo avviato quasi un anno fa dai responsabili per la Sanità digitale e la Telemedicina di diverse Società scientifiche e sanitarie – commenta Andrea Bernetti, vicepresidente SIMFER – La piattaforma si propone come punto di riferimento per la comunità scientifica e sanitaria nazionale, offrendo informazioni sullo stato dei lavori, le best practice e le normative riguardanti la progettazione e l’implementazione di soluzioni di Telemedicina. L’obiettivo è coinvolgere un vasto numero di professionisti sanitari e specialisti, che sono e saranno gli utenti principali di queste soluzioni». Per il professore ordinario di Medicina fisica e riabilitativa dell’università del Salento, ecosistema significa un complesso che garantisce equilibrio a chi lo popola nell’ambiente in cui vive. Lanciare la piattaforma web è un modo per dare linee di indirizzo e renderle omogenee nell’ambito della telemedicina. «Da sempre, noi fisiatri abbiamo un modus operando basato sulla multidisciplinarietà», spiega Bernetti, secondo cui le sfide che si dovranno affrontare in futuro sono legate soprattutto al confronto con le amministrazioni, locali, regionali e nazionali per non avere difformità sul territorio nazionale. Un altro aspetto importante su cui lavorare è la formazione digitale. «Sarà determinante rendere consapevoli i pazienti dell’utilità delle moderne tecnologie. Divulgazione e informazione saranno le parole d’ordine nei prossimi mesi».

Prossimi step

Nel primo semestre del 2024 saranno tre le tappe principali: a febbraio sarà presentato il PDDTA delle Società scientifiche e sanitarie, a marzo inizieranno le attività di formazione sulle modalità di progettazione degli ambienti di telemedicina dal punto di vista dei medici e delle professioni sanitarie, infine, a giugno si svolgerà il secondo monitoraggio sullo stato di realizzazione telemedicina.

Il progetto ha l’obiettivo di coinvolgere il maggior numero possibile di professionisti sanitari e specialisti, che sono e che saranno coloro che di fatto useranno le soluzioni di telemedicina nel quotidiano. Adesso sarà importante informare e formare non solo degli operatori del comparto, ma anche e, soprattutto, dei pazienti

Keypoints

  • La piattaforma ecosistematelemedicina.it è il frutto di un lavoro assiduo e continuo avviato quasi un anno fa dai responsabili per la Sanità digitale e Telemedicina di quindici società scientifiche e sanitarie
  • L’obiettivo è avviare con il mondo sanitario e con le istituzioni nazionali e regionali, coinvolte nell’attuazione dell’Ecosistema digitale della Sanità, un dialogo quanto più efficace possibile e proposte quanto più appropriate, dove mettere a sistema soluzioni che possono sostenere il Servizio Sanitario Nazionale nel suo processo di riorganizzazione dei servizi assistenziali e dei processi di cura nel territorio
  • Nel primo semestre del 2024 saranno tre le tappe principali: presentazione del PDDTA delle Società scientifiche e sanitarie, attività di formazione sulle modalità di progettazione degli ambienti di telemedicina dal punto di vista dei medici e delle professioni sanitarie e secondo monitoraggio sullo stato di realizzazione telemedicina

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