Un passo rivoluzionario nella prevenzione, diagnosi e gestione del cancro ai polmoni. Si chiama “Lucia” (Lung Cancer-related risk factors and their Impact Assessment) ed è un progetto che riunisce venti partner internazionali con competenze complementari. Il consorzio utilizza tecnologie innovative, strumenti diagnostici all’avanguardia e l’AI per creare un approccio integrato e personalizzato.
Attraverso casi clinici interconnessi e un toolbox multi-omico, Lucia punta a migliorare l’identificazione precoce della malattia con l’obiettivo di influenzare positivamente le politiche sanitarie globali. Con il Technion alla guida, il progetto si impegna a trasformare le scoperte scientifiche in soluzioni concrete, rendendo il futuro della cura più accessibile ed efficace per tutti. Ne abbiamo parlato con Hossam Haick, professore al Technion, l’Istituto tecnologico israeliano con sede ad Haifa.

Quali sono i criteri specifici di selezione utilizzati per scegliere i venti partner del consorzio Lucia?
«La selezione dei venti partner del consorzio Lucia è stata basata sulle loro competenze complementari, abilità tecniche e di ricerca, presenza industriale e accesso a reti di stakeholder rilevanti. Il consorzio include una varietà di istituzioni accademiche, centri di ricerca, piccole e medie imprese e ong provenienti da vari paesi. I partner sono stati scelti per garantire un equilibrio di capacità tecniche, cliniche e di sviluppo delle politiche, con un focus su quelli che potevano contribuire alle tecnologie innovative, alla validazione clinica e alle raccomandazioni politiche centrali per il progetto».
Oltre all’analisi dei fattori di rischio, quali altre attività specifiche sono previste nel “toolbox” di Lucia per scoprire e comprendere nuovi fattori che contribuiscono allo sviluppo del cancro ai polmoni?
«Il “toolbox” di LUCIA include una varietà di strumenti e metodi progettati per migliorare la comprensione e il contrasto del cancro ai polmoni. Utilizza tecniche multi-omiche, come l’analisi dei dati genetici, molecolari e cellulari, per fare previsioni più accurate su chi potrebbe essere a rischio. Include anche dispositivi indossabili e non invasivi, come un analizzatore del respiro, un cerotto per la pelle e un piccolo dispositivo per il prelievo del sangue, che possono rilevare rapidamente e facilmente segni di cancro ai polmoni.
Strumenti genetici all’avanguardia, come la tecnologia CRISPR, permettono agli scienziati di studiare come specifici geni contribuiscano al cancro ai polmoni. Gli esperimenti di laboratorio vengono condotti per confermare come determinati fattori causino o influenzino la malattia, mentre l’intelligenza artificiale (AI) aiuta a mettere insieme i pezzi, identificando schemi e percorsi che potrebbero non essere evidenti.
Il progetto si concentra anche su studi clinici reali per testare e perfezionare questi strumenti. Questi studi mirano a gruppi diversi: la popolazione generale, gli individui ad alto rischio e i pazienti già sottoposti a test diagnostici. Questo assicura che gli strumenti funzionino efficacemente per la rilevazione precoce, la previsione del rischio e il trattamento personalizzato.
Inoltre, il progetto esamina fattori sia interni che esterni che contribuiscono al cancro ai polmoni. I fattori interni includono cose come i rischi genetici e il modo in cui le cellule invecchiano, mentre i fattori esterni riguardano esposizioni ambientali come l’inquinamento atmosferico, il fumo e persino le condizioni sociali. Combinando tutte queste conoscenze, Lucia mira a fornire ai professionisti sanitari modi migliori per identificare i rischi, scoprire il cancro ai polmoni precocemente e aiutare più persone a evitare la malattia o ricevere trattamenti su misura».
Come si integrano i tre casi clinici (valutazione del rischio e screening della popolazione generale, screening di precisione delle popolazioni ad alto rischio e diagnostica digitale) nel progetto Lucia?
«I tre casi clinici nel progetto Lucia sono progettati per funzionare come un sistema interconnesso, creando un percorso senza soluzione di continuità per la rilevazione e la gestione del cancro ai polmoni. Ogni caso clinico affronta una fase specifica del processo di cura, con i risultati di uno che alimentano e migliorano le fasi successive. Il caso clinico della valutazione del rischio e screening della popolazione generale è il punto di partenza. Si concentra sull’identificare gli individui a rischio basso-moderato, compresi i non fumatori che potrebbero non essere tradizionalmente sottoposti a screening. Utilizzando strumenti accessibili per screening su larga scala e basato sulla comunità, questo approccio assicura un’ampia identificazione iniziale dei potenziali rischi.
I dati raccolti, come i modelli di biomarcatori e i profili di rischio, forniscono una base per interventi più mirati. Successivamente, il caso clinico dello screening di precisione delle popolazioni ad alto rischio prende gli individui identificati come ad alto rischio nello screening iniziale e li sottopone a valutazioni più dettagliate e mirate. Vengono impiegati strumenti avanzati e metodi, come biomarcatori molecolari e imaging, per affinare la stratificazione del rischio, assicurando una comprensione precisa del livello di rischio di ciascun individuo. Questa fase non solo rileva segni precoci di cancro ai polmoni, ma genera anche dati molecolari dettagliati che informano i passaggi successivi.
Infine, il caso clinico della diagnostica digitale integra tutte le informazioni raccolte nelle fasi precedenti. Combina le valutazioni del rischio, i dati dei biomarcatori e le intuizioni molecolari in un quadro diagnostico coeso. Questa integrazione consente una identificazione accurata dei sottotipi di cancro ai polmoni, della stadiazione della malattia e delle caratteristiche specifiche del paziente, consentendo decisioni terapeutiche più rapide e personalizzate. Le approfondite intuizioni diagnostiche ottenute in questa fase possono anche ritornare alle fasi precedenti, migliorando i criteri di screening e gli strumenti di precisione nel tempo».
Quali sono le principali sfide previste nell’implementazione delle raccomandazioni politiche di Lucia in un programma di screening del cancro ai polmoni?
«L’implementazione delle raccomandazioni politiche di Lucia in un programma di screening per il cancro ai polmoni dovrà affrontare diverse sfide. Un problema principale riguarda la variabilità dei sistemi sanitari nei diversi paesi, rendendo difficile standardizzare i protocolli di screening e garantire un accesso equo agli strumenti avanzati. L’introduzione di nuove tecnologie, come i sensori indossabili e i dispositivi diagnostici sviluppati in LUCIA, può essere costosa e logisticamente complessa, in particolare nelle regioni con risorse limitate.
La privacy e la sicurezza dei dati sono anche preoccupazioni significative, poiché il programma gestirà dati sanitari sensibili che devono conformarsi a normative rigorose come il GDPR. Un’altra sfida è costruire fiducia e collaborazione tra gli stakeholder, inclusi i responsabili politici, i fornitori di servizi sanitari e il pubblico, per favorire l’adozione diffusa del programma. Il rischio di sovradiagnosi e falsi positivi è un altro problema, poiché i follow-up o i trattamenti non necessari potrebbero comportare costi aggiuntivi e ansia per i pazienti.
Infine, allineare le politiche sanitarie pubbliche con le raccomandazioni specifiche del progetto, come il targeting dei non fumatori o la personalizzazione degli intervalli di screening, richiede un notevole sforzo per superare pratiche e percezioni radicate riguardo lo screening per il cancro ai polmoni. Queste sfide dovranno essere gestite con attenzione per garantire che il programma sia sia efficace che ampiamente accettato».