Agenas: la classifica delle aziende sanitarie e ospedaliere

Agenas: la classifica delle aziende sanitarie e ospedaliere

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Simona Regina

Perché ne stiamo parlando
Agenas ha analizzato le performance di 110 aziende sanitarie territoriali e 51 aziende ospedaliere ed emerge un’Italia divisa tra nord e sud. Il monitoraggio è uno strumento di governance 
per migliorare efficacia ed efficienza dei servizi offerti.

È un’Italia spaccata in due quella che emerge dalla fotografia scattata da Agenas sull’attività delle 110 aziende sanitarie territoriali. Le cinque dalla performance migliore sono tutte al nord: l’Azienda ULSS N.8 Berica, l’ATS di Bergamo, l’Azienda ULSS N.6 Euganea, l’Azienda ULSS N.1 Dolomiti e l’Azienda USL Bologna. Più omogena invece la distribuzione territoriale delle migliori performance delle aziende ospedaliere.

Nella top five troviamo AO Santa Croce e Carle (CN); AOU Padova (PD); AOU Policlinico Tor Vergata (RM); AOU Sant’Andrea (RM); AOU Policlinico San Matteo (PV).

Valutazione di Agenas: uno strumento di governance

Presentati al Forum risk management di Arezzo, i dati (aggiornati al 2023) sono relativi alle performance manageriale delle aziende sanitarie pubbliche e 51 aziende ospedaliere.

Il monitoraggio delle prime si basa sulla valutazione di 34 indicatori classificati in 6 aree (prevenzione, distrettuale, ospedaliera, sostenibilità economica-patrimoniale, investimenti e mortalità evitabile) e 12 sub-aree; per quanto riguarda le aziende ospedaliere, gli indicatori presi in considerazione sono 27 classificati in 4 aree (accessibilità, gestione dei processi organizzativi, sostenibilità economico-patrimoniale, investimenti) e 10 sub-aree.

Il monitoraggio di Agenas è uno strumento di governance a disposizione dei decisori per innescare circoli virtuosi basati sulle evidenze, e può essere utilizzato ai vari livelli di governo (centrale, regionale e aziendale).

Aziende sanitarie territoriali pubbliche

Delle 110 aziende sanitarie, 27 aziende hanno ottenuto una valutazione complessiva buona, 53 una valutazione intermedia, 30 una valutazione migliorabile.

Sul fronte della prevenzione (screening mammella, cervice, colon eseguiti sulla popolazione target) a fare meglio sono le Asl delle regioni del Nord-est (APS Trento, ATS della Montagna, AUSL Reggio Emilia, Azienda USL Dolomiti) e AUSL Toscana Nord-Ovest.

Più omogenea la situazione per quanto riguarda l’assistenza distrettuale (quindi indicatori quali dotazione dei servizi territoriali; cure primarie; presa in carico del territorio; ospedalizzazioni evitabili e il consumo di prestazioni di specialistica ambulatoriale). La maggioranza delle Asl risulta avere un livello di performance medio. Le migliori sono ASL Vercelli, ASL Torino 4, ASL Torino 5, ASL Biella, ASL Verbano-Cusio-Ossola.

Per quanto riguarda l’assistenza ospedaliera (degenza media nei reparti di medicina interna e geriatria; l’indice di fuga per prestazioni di media e bassa complessità; il rispetto dei tempi di attesa per gli interventi di colecistectomia, protesi all’anca, ginocchio e spalla) vengono registrati  alti livelli di performance sia al Nord che al Sud. Nella top five troviamo APS Bolzano, ASP Messina, ASL Cagliari, ASL Foggia, ATS Brescia.

Sul fronte della sostenibilità economica (costi pro-capite e l’indice di tempestività dei pagamenti) le performance delle Asl del Centro-Nord registrano dei livelli maggiori rispetto a quelle del Sud. Così come per quanto riguarda la valutazione degli esiti (mortalità prevenibile e trattabile), si osservano tassi di mortalità molto più bassi al Centro-Nord.

Da migliorare invece in tutto il paese la capacità di rinnovamento tecnologico: pressoché tutte le Asl registrano bassi livelli di performance con pochissime eccezioni distribuite a macchia di leopardo lungo lo stivale.

Aziende ospedaliere

Complessivamente 13 sono le aziende ospedaliere con una valutazione complessiva buona (a fronte di 17 nel 2019 e 9 nel 2021), 25 con valutazione intermedia e 13 con una valutazione migliorabile.

Analizzando i tempi di attesa per alcuni interventi chirurgici e il tempo di permanenza e abbandono dei pronto soccorso, le cinque aziende con performance più alta si trovano in Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana e sono AOU Policlinico San Matteo (PV), AOU Padova, AO Santa Croce e Carle (CN), AOU Careggi (FI), AOU Integrata Verona.

Per quando riguarda la valutazione dei processi organizzativi (area in cui si rileva un maggior miglioramento rispetto all’anno precedente) performance di buon livello si riscontrano sia al nord che al centro. A fare meglio sono però AOU Careggi  (FI), AO Ordine Mauriziano (TO), AO Santa Croce e Carle (CN), AOU San Luigi Gonzaga (TO), AOU Policlinico Tor Vergata (RM).

Mentre la valutazione della sostenibilità economicopatrimoniale riscontra un lieve peggioramento a livello nazionale rispetto al 2022. Le aziende con buone performance sono localizzate prevalentemente al centro-nord, ma anche in un’azienda della Sicilia.

Sul fronte investimenti, le performance migliori si registrano nelle regioni del sud, in particolare in Campania dove tutte le aziende raggiungono un buon punteggio di performance (in particolare AO Sant’Anna e San Sebastiano (CE) e AO dei Colli (NA). Punta di eccellenza nel Policlinico Tor Vergata (RM).

Keypoints

  • Agenas ha presentato al Forum risk management di Arezzo, i dati aggiornati al 2023 relativi alle performance di 110 aziende sanitarie pubbliche e 51 aziende ospedaliere.
  • Le aziende sanitarie territoriali con migliori performance si concentrano al nord, mentre le aziende ospedaliere mostrano più omogeneità.
  • Il monitoraggio Agenas utilizza 34 indicatori per le aziende territoriali e 27 per le ospedaliere, suddivisi in macroaree e sub-aree.
  • Solo 27 aziende sanitarie territoriali e 13 ospedaliere hanno ricevuto una valutazione complessiva buona.
  • Le regioni del nord-est eccellono nella prevenzione.
  • Sostenibilità economica e mortalità evitabile risultano migliori al centro-nord rispetto al sud.
  • Il rinnovamento tecnologico resta una criticità in quasi tutte le regioni.

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